mercoledì 7 aprile 2010

1977 – Fulvio Tomizza – La miglior vita

La mano mi trema come in quel lontano mattino di Pasqua, quando mio padre occupato con le due messe e la benedizione delle uova mandò me, sui dodici anni, a versare l'acquasanta nei quattro cantoni della parrocchia per preservarla dalla grandine estiva. Nella boccetta dell'acqua, battezzata il giorno avanti nella tinozza ai piedi del fonte, aveva aggiunto una lacrima del cero pasquale, un pezzetto di ostia rimasta pane in sagrestia, un filo d'oro strappato al piviale e uno d'argento caduto dalla pineta.

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