Il signor Celestino Cuccoli compiva quel giorno il cinquantesimo anno di età. Una mattina di Gennaio umida e fredda, cruda, ventosa, una di quelle mattine nelle quali si rincantuccia il cuore nel petto e non viene spontaneo di alzar la testa verso il cielo. L'acqua cadeva saltuariamente consolidata in piccoli cristalli che il vento faceva picchiettare contro i vetri delle finestre comunicandone il brivido.
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